È il periodo della guerra ed è difficile non essere coinvolti, soprattutto per un sacerdote. Don Ivo non si tira indietro e l’opera che dirige, che si trova in una posizione strategica a metà strada tra la pianura e la montagna, diventa una tappa per i fuggitivi che cercano di raggiungere i partigiani della Brigata Italia sull’Appennino. Viene catturato, assieme ad altri 2 sacerdoti (don Arrigo Beccari e don Ennio Tardini) e imprigionato dopo diversi interrogatori, nelle carceri di San Giovanni in Monte Bologna dove rimarrà fino al 21 aprile del 1945.
Scampato miracolosamente alla fucilazione, vene liberato il 22 aprile dalle carceri di Modena dove era nel frattempo stato trasferito. E proprio di miracolo bisogna parlare in quanto, dopo la guerra, si è saputo che tre monache delle Ancelle Adoratrici del Santissimo Sacramento venute a conoscenza della vicenda dei tre sacerdoti, donano la vita per loro e muoiono nel giro di pochi mesi.
Negli anni successivi alla fine della guerra, don Ivo matura la sua vocazione all’apostolato sociale. Il vescovo di Carpi nomina don Ivo “assistente” delle A.C.L.I. e dell’O.N.A.R.M.O., che avevano già avviato attività assistenziali, educative e ricreative dominato da una passione che lo rende curioso, attento e partecipe di tutto ciò che lo circonda; capace di ascoltare Dio e gli uomini.
Fu in tale ottica che concepì la “Scuola Professionale”, luogo di formazione, evangelizzazione e promozione sociale. Nel 1963 si da un nome all’opera di don Ivo attraverso la Fondazione “Istituto Nazareth” che costituirà il fulcro di tutte le attività successive: dalla Formazione Professionale alle Cooperative Sociali che dalla fine degli anni ’80 si occupano di persone con disabilità..
Un altro incontro molto importante di don Ivo fu quello con don Luigi Giussani negli anni 80. Nominato dal Vescovo Maggiolini assistente spirituale del movimento di Comunione e Liberazione a Carpi, nel 1986, in occasione di una visita di don Giussani, si conobbero e si piacquero molto. E’ in questi anni che don Ivo chiede aiuto al Movimento. Alcuni giovani iniziano a seguire l’attività con i disabili che si trasformerà nel 1990 in Cooperativa Sociale Nazareno.
L’attività di Scuola Alberghiera continua la sua attività. Partecipa alla gestione di Casa Italia ai Giochi Olimpici Invernali in diverse sedi in tutto il mondo offrendo ai propri ragazzi la possibilità di fare esperienze lavorative irripetibili. Il CFP Nazareno, Scuola di Ristorazione, è attivo tutt’oggi.
La Cooperativa Nazareno si è anch’essa sviluppata ed ha generato a sua volta diverse realtà, cercando di rispondere al bisogno delle persone che via via ha incontrato: Centri Diurni e Case per persone Disabili (Carpi), Casa Mantovani e Casa San Giacomo (Bologna) per accogliere persone con disturbo mentale; la Cooperativa Nazareno Work per creare occasioni di lavoro; la Cooperativa Arti e Mestieri per la commercializzazione dei prodotti artigianali realizzati negli Atelier ed altre iniziative culturali ed artistiche.
Don Ivo è stato un sacerdote fervido e instancabile, impulsivo e imprevedibile ma pieno della concretezza emiliana. Una vita dettata e guidata dal vangelo. Uomo di preghiera, ogni giorno con il rosario in mano, è stato un sacerdote contento della sua vocazione certo della sua fede e della vita eterna, perché certo della misericordia che il Signore ha usato con lui.
Ci ha lasciato il 25 Marzo 2016, Venerdì Santo e Festa dell’Annunciazione, raggiungendo la casa del Signore dove aveva sempre desiderato tornare.
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Dopo la fin della guerra don Ivo scelse di fare il cappellano militare presso l’Accademia militare di Modena fino a metà del 1947. E’ sempre stato molto fiero di questo periodo e negli ultimi anni partecipò alla cena degli ex paracadutisti della Folgore esibendo i propri gradi di tenente.
Nel 1948 il Vescovo Dalla Zuanna nomina don Ivo come assistente dell’ONARMO e delle ACLI.
Questo evento rappresenta una svolta importante nella sua vita in quanto determinerà la sua storia successiva di impegno sociale che aveva già iniziato per la verità presso l’opera Pia Bianchi nel ‘43.
L’interesse per i bambini senza famiglia, i giovani senza un mestiere e le famiglie più bisognose ne genera l’azione sociale, caritativa e culturale.
Dalle colonie estive per i figli delle mondine (nel periodo giugno – luglio), alle colonie al mare per bambini e per adulti.
L’attività dei soggiorni estivi inizia dal 1951 ad Igea Marina (organizzati tramite A.C.L.I.) oppure a Silandro (BZ) poi a Serrada (TN).
Molto spesso per i soggiorni vengono utilizzate strutture che nel periodo invernale sono sede di corsi professionali alberghieri com accade per l’Hotel Stellla Alpina del passo di Costalunga ma anche l’Hotel Pineta di Pievepelago o le strutture di Moena, Predazzo e Cavalese fino ad arrivare a località più prestigiose come Cortina d’Ampezzo, Chamonix, Villars, Lac Champex nel Vallese fino a Sorrento.
Dal 1958 si struttura l’attività di accoglienza che porterà nel corso degli anni l’Istituto Nazareno ad accogliere fino a 250 ragazzi. Vi erano sei nuclei di Casa Famiglia, ciascuno con 2 adulti, una “mamma” e un “papà”, a cui venivano affidati una decina di minori provenienti da Province, Comuni ed altre organizzazioni.
Seguendo le indicazioni del Concilio Vaticano II don Ivo decide di favorire l’affido e l’adozione come strumenti alternativi alla Casa Famiglia. Chi non potrà trovare una famiglia, rimarrà accolto presso il convitto del Nazareno fino alla maggiore età e alla propria autosufficienza.
La pia fondazione “Istituto Nazareth” viene eretta il 4 novembre 1963 dal Vescovo dell’epoca, Artemio Prati, che riconosce in tal modo l’opera iniziata da don Ivo Silingardi negli anni Cinquanta. Lo scopo principale dell’Ente è costituito dalla “formazione religiosa, civica, professionale, culturale e morale del prossimo con particolare riguardo all’infanzia e alla gioventù, specialmente quella che vive in condizioni di abbandono morale e materiale”.
Il primo statuto dell’Ente stabilisce che “la formazione professionale dei giovani, nell’intento di forgiarne una completa personalità, si svolgerà con scuole proprie”.
Sede legale: via Bollitora interna 130, 41012 Carpi (MO) Tel. 059 664774 – Fax 059 664772
C.F. 90045800365 – P.IVA 04023940366
Email: fondazionedonivo@nazareno.it
PEC: fondazione_donivosilingardi@legalmail.it
via Santa Barbara 9/2, 40137 Bologna
Tel 051 5870844 – Fax 051 5870853
Email: simona.modena@fondazionedonivo.it
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